E’ allarme rosso. In tutte le città italiane, a seguito dei continui smottamenti, delle frane e delle cadute di alberi a seguito di eventi di maltempo, si sta abusando di potature invasive, e talvolta persino di abbattimenti di alberi sanissimi. Questo a quanto pare è per pura comodità.

La domanda sorge spontanea: Dopo la distruzione causata dagli eventi climatici estremi, sono giustificati i tagli e gli interventi di potatura drastici sugli alberi dei nostri viali, aree verdi cittadine e giardini privati? La potatura drastica degli alberi è davvero un modo per ridurre il rischio di schianto degli alberi in città?
La risposta, ovviamente, è NO! La potatura scorretta causa gravi danni biologici agli alberi.
Se si potano gli alberi è solo per soddisfare le nostre esigenze di gestione. Ogni potatura è un trauma per l’albero, perché si espongono i suoi tessuti agli agenti patogeni, come funghi, batteri e altro. Tutto ciò che verrà tolto dall’albero, l’albero tenterà di riformarlo e, per questo, dovrà attingere alle sue riserve. L’albero ha bisogno delle foglie per nutrirsi. Quindi andrà a vantaggio dell’albero se taglieremo il meno possibile
Inoltre la potatura andrebbe evitata in particolare su alberi vecchi e in condizioni di sofferenza, o temporaneamente depauperati delle loro riserve, perché hanno recentemente subito drastiche potature o perché devono adattarsi ad un improvviso cambiamento delle condizioni ambientali.
La potatura indiscriminata della chioma, chiamata anche CAPITOZZATURA, oltre a ridurre il valore estetico dell’albero a causa dello sfiguramento della forma tipica della specie di appartenenza, determina diverse problematiche di tipo fitosanitario. La superficie di taglio dei rami spesso è molto ampia e di conseguenza la cicatrizzazione del legno avviene lentamente e con difficoltà, lasciando i tessuti esposti all’aggressione degli agenti patogeni che potrebbero compromettere irreversibilmente la vita dell’albero. Inoltre la corteccia viene improvvisamente esposta ai raggi solari, con un eccessivo riscaldamento dei vasi floematici più superficiali e del tessuto cambiale con conseguenze negative sull’accrescimento dell’albero.
L’operazione di asportazione indiscriminata della quasi totalità della chioma innesca reazioni molto dispendiose di energia da parte della pianta, che possono provocare l’innescarsi di un processo di decadimento dell’albero a volte inarrestabile. Inoltre, i rami che si originano in prossimità della superficie di taglio hanno un’attaccatura più debole di quella dei rami naturali, poiché derivano da gemme avventizie.
I numerosi rami che si sviluppano in prossimità del taglio sono in competizione fra loro, crescono perciò molto in lunghezza, senza formare ramificazioni secondarie, conferendo alla nuova chioma una conformazione più disordinata e meno sana.
Il risultato della potatura drastica degli alberi è la frequenza delle rotture dei rami, la formazione di cavità al castello e lungo le branche primarie, lo sviluppo di ramificazioni filate e soprannumerarie, inserzioni deboli delle branche, vegetazione epicormica, eccetera.
Il costo di una potatura drastica non si limita all’intervento in sé. Se l’albero sopravvive, richiederà entro pochissimi anni di essere nuovamente potato. La possibilità che vento e neve provochino la rottura di rami più o meno grossi è maggiore e sarà quindi necessario intervenire per rimuoverli. Se l’albero muore, dovrà essere rimosso. La potatura drastica implica una serie di costi di manutenzione decisamente maggiori rispetto ai costi di una corretta potatura. La potatura drastica, quindi, è SEMPRE un danno economico. La potatura drastica rende l’albero più pericoloso.Conoscere – pianificare – intervenire in modo corretto
La prevenzione, anche nel caso della gestione degli alberi, è fondamentale. Una gestione corretta degli alberi urbani, che comprenda il loro censimento e la valutazione delle condizioni fitopatologiche e di stabilità, i programmi di salvaguardia in occasione dei lavori che interessano il sito di radicazione, l’esecuzione di corretti interventi laddove fossero necessari è il modo più efficace per conservarli, mantenerli sani e prevenire gli schianti!
Il censimento del verde, del quale ancora poche città si sono dotate, non serve solo a quantificare numericamente prati, aiuole, siepi, arbusti ed alberi di una città ma serve per gestire il verde in modo razionale e risparmiare e ottimizzare le risorse finanziarie destinate alla manutenzione. Risorse risparmiate, ad esempio evitando inutili o dannose potature, che possono essere destinate alla creazione di nuove aree verdi o riqualificare quelle esistenti.  Nel censimento del verde un occhio di riguardo viene posto al censimento degli alberi, che vengono valutati sotto il profilo fitopatologico e di stabilità ricorrendo, quando necessario, ai vari strumenti che consentono di formulare – insieme ad altre valutazioni, una diagnosi.
Le gare al massimo ribasso, al contrario, non sono adatte alla  gestione del patrimonio arboreo e del verde in generale perché favoriscono imprese poco professionali che, nel caso di interventi di potatura, causano gravi danni agli alberi delle nostre città. E’ purtroppo opinione comune ma errata che la potatura corretta, eseguita da aziende e professionisti che hanno investito nella professionalità e nella sicurezza, costa di più che un intervento eseguito da aziende improvvisate che operano senza cognizione di causa, eseguendo interventi di cimatura, riduzione drastica della chioma, capitozzatura. Ma il costo economico della potatura errata dell’albero nel nostro giardino, lungo un viale  o all’interno di un parco cittadino non si limita all’intervento in sé. Un intervento di potatura errato, ad esempio la cimatura o la riduzione drastica della chioma, può causare danni irreversibili, espone l’albero a gravi problemi fitosanitari e, quindi, lo rende MENO SICURO.
Per la potatura ed in generale per tutti gli interventi che riguardano gli alberi è importante rivolgersi ad un ARBORICOLTORE, in grado di supportare il proprietario o il custode dell’albero nelle fasi decisionali ed operare secondo le moderne tecniche arboricolturali.Rinnovare
Un altro aspetto importante del quale si parla ancora troppo poco è il rinnovo delle alberature in ambiente urbano. Un tema difficile da affrontare, impopolare per i decisori politici ma che è fondamentale quando gli alberi sono senescenti, danneggiati, in condizioni che non consentono più sicurezza e fruizione. Anche quando si procede in modo professionale, censendo, analizzando e verificando, l’abbattimento di uno o più alberi in città ha comunque un forte impatto emotivo per il valore affettivo dei cittadini anche nei confronti di alberi “malati” o gravemente danneggiati da interventi sconsiderati. A questo si aggiunge la diffidenza, da parte dei cittadini più sensibili alle tematiche ambientali, nei confronti delle Amministrazioni comunali che, purtroppo, hanno spesso una scarsa attenzione nei confronti del verde urbano ed in modo particolare degli alberi.
Cosa fare quindi? GESTIRE gli alberi presenti in città (e, se necessario, sostituirli) o intervenire seguendo l’emergenza magari con interventi sbagliati dal punto di vista tecnico e agronomico (tagli e potature drastiche a tappeto dopo lo schianto di un albero) o, ancora, aspettare l’ennesimo evento climatico estremo e subire gli schianti? La foresta urbana, intesa come l’insieme degli alberi presenti all’interno della città, deve essere gestita e pianificata e questo, per una Amministrazione, può voler dire prendere decisioni forti ed impopolari programmando l’abbattimento di alberi malati e danneggiati. L’abbattimento deve essere compensato con la piantagione di nuovi alberi, valutando anche la scelta della specie giusta e del posto giusto per l’impianto.